Diamanti come valutarli: scopri tutti i dettagli!
Come valutare i diamanti
Il cosiddetto metodo delle “4C” è, ormai, universalmente riconosciuto come lo strumento di valutazione dei diamanti da investimento, uno dei principali beni rifugio. Questa sigla indica, in pratica, i quattro fattori che vengono presi in considerazione per effettuare una valutazione di base. Ma vediamo da vicino a cosa fa riferimento questo metodo, e come funziona la valutazione.
Diamanti come valutarli: il Metodo delle “4C”
Le quattro C utilizzate per valutare i diamanti rappresentano altrettanti fattori, che in inglese si riferiscono a termini che hanno come iniziale, appunto, la lettera C:
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Carat/Carato – peso
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Clarity/Purezza
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Color/Colore
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Cut/Taglio.
In caso di investimento in diamanti, è imprescindibile la valutazione effettuata grazie alla Scala Internazionale di Classificazione Diamanti da Investimento. Il motivo è semplice. Il garantire sicurezza per l’acquirente.
Diamanti come valutarli: il peso in carati
Anche il diamante, come tutte le pietre preziose, ha un peso espresso in carati. Il carato prende il nome dai semi dell’albero del carrubo, che venivano utilizzati in passato come unità di misura naturale grazie alla loro perfetta identicità. I semi di carrubo furono poi sostituiti da un’unità di misura universale, pari a 0,2 grammi, presenta il peso di un carato.
In gergo commerciale, il carato equivale a 100 “punti”, corrispondenti a 200 milligrammi. Un diamante di 25 punti, quindi, corrisponderà a 0,25 carati. Al di sotto di un carato in genere si parla di centesimi e punti. Il peso del diamante determina la sua grandezza e il suo diametro.
Il carato è anche l’elemento che maggiormente incide sulla determinazione del prezzo del diamante. Va osservato, tuttavia, che il prezzo non cresce in maniera strettamente proporzionale rispetto al peso, e che, al contrario, subisce notevoli variazioni a seconda in riferimento ad altri valori di riferimento.
Diamanti come valutarli: la purezza
Questa pietra preziosa presenta al suo interno, nella maggior parte dei casi, piccole tracce di carbonio non cristallizzato, ovvero l’elemento da cui traggono origine. Queste tracce, che normalmente non sono visibili ad occhio nudo, possono essere individuate grazie all’uso di lenti di ingrandimento. La purezza di un diamante, quindi, dipende dalla presenza o meno di inclusioni visibili con lente a 10 ingrandimenti. E può essere determinata soltanto utilizzando uno strumento in grado di ingrandire di dieci volte la pietra originale.
La purezza, infine, viene valutata ed espressa secondo una scala di valori riconosciuta internazionalmente, la Scala di Purezza. Il grado più alto è FL – Flawless, che si attribuisce a un diamante che non mostra alcuna inclusione o macchie esterne a un ingrandimento 10X. Indica, quindi, pietre piuttosto rare e, conseguentemente, molto costose. A un gradino sotto, si trova il grado IF – Internally Flawless, che non ha inclusioni interne ma presenta lievi imperfezioni esterne.
A seguire VVS-1 e VVS-2 – Very, Very Slightly Included, con rare quanto piccole inclusioni, e VS1 e VS-2 – Very Slightly Included. Quest’ultimo grado indica inclusioni o macchie esterne più piccole di un granello di sale rilevabili da un microscopio a 10 ingrandimenti, senza fratture o rotture.
La Scala di Purezza scende di grado, misurando livelli in cui compaiono inclusioni man mano più consistenti, cui si associano fratture e difetti visibili anche a occhio nudo. Fino a giungere all’ultimo livello, I-3 – Imperfect, che presenta inclusioni distintamente visibili a occhio nudo, con diminuzione sensibile della brillantezza, compromettendo la stessa struttura della pietra.
Diamanti come valutarli: il colore
Il diamante più raro, e anche più prezioso, è quello che viene definito incolore. Man mano che la qualità dei diamanti scende, invece, questi tendono ad assumere colorazioni comprese tra il bianco e il giallo. Ovviamente, più è alta la presenza di colorazione tanto minore è il valore del diamante.
La scala di valutazione del colore parte dalla lettera D (colourless), che indica un diamante incolore, e arriva alla lettera Z, che individua diamanti di colore giallo o bruno. Va detto, tuttavia, che in natura è possibile trovare diamanti di svariati colori, che però sono decisamente rari e, quindi, preziosi.
La colorazione del diamante, che come abbiamo visto è un composto da carbonio, dipende dalle impurità contenute al suo interno. Tra queste, l’azoto è la più comune, e origina una colorazione gialla, con tonalità che dipendono dalla sua concentrazione.
Diamanti come valutarli: il taglio
Prima di tutto un chiarimento. Il taglio del diamante non va confuso con la sua forma, che non ha un particolare peso sulla valutazione dello stesso. La modalità con cui è tagliato un diamante, invece, è di fondamentale importanza. La precisione e le proporzioni del taglio sono le due variabili che determinano la quantità di luce che il diamante sarà in grado di riflettere.
In particolare, un taglio di elevata qualità sarà in grado di conferire al diamante brillantezza, scintillio e fuoco superiori. Al contrario, un taglio non perfetto causa una perdita di luce. Possiamo dire, dunque, che il taglio è il contributo che la mano dell’uomo dà alla bellezza di un diamante. La brillantezza posseduta da questo tipo di pietra preziosa è in buona parte condizionata dalle proporzioni possedute da ogni faccetta. Maggiore sarà il rispetto delle proporzioni maggiore sarà il ritorno luminoso del diamante.
Diamanti come valutarli: il taglio brillante
Il taglio più utilizzato è il “Taglio Brillante”, che aumenta il valore delle pietra da investimento, in quanto offre la migliore disposizione delle faccette e una massima distribuzione della luce. Il “Taglio Smeraldo, invece, è solitamente rettangolare, e origina più successioni di faccette, in quanto realizzato “a gradini”. Invece il “Taglio ovale” è stato ideato nel 1960, ed è composto da 56 faccette. Il “Taglio Pear” ha una buona resa commerciale in quanto caratterizzato da due differenti brillantezze. Infine, il “Taglio Princess” supera per brillantezza il taglio rotondo, è di forma quadrata ed ha 76 faccette.
Diamanti come valutarli: altri parametri del Taglio
Il termine Simmetria indica la precisione con il quale è stato effettuato il taglio di un diamante. La simmetria è uno degli altri parametri che intervengono nella valutazione del Taglio. Ha una discreta capacità di influire sugli standard di qualità, dal momento che è in grado di esaltare il colore di una pietra.
Questa variabile è misurata in gradi: Poor, Fair, Good, Very Good ed Excellent. La Proporzione, invece, influisce non solo sul colore, ma anche sull’occultamento di alcuni tipi di inclusione. E sulla Brillantezza, ovvero sul “ritorno di luce” del diamante.
Diamanti come valutarli: considerazioni aggiuntive
Oltre alle “4C” della valutazione standardizzata, esistono altri aspetti che influiscono sulla classificazione dei diamanti e, quindi, sul loro valore. Il Trattamento è uno di questi.
Tra i trattamenti cui possono essere sottoposti i diamanti ci sono:
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il riempimento delle fratture
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la perforazione con il laser e
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l’alterazione del colore con le radiazioni.
Si tratta di interventi il cui fine è quello di migliorare le caratteristiche naturali della pietra. Grazie a questi, infatti, è possibile aumentare la purezza di un diamante. Tuttavia, questi interventi “chirurgici”, che in molti casi portano all’introduzione di resine speciali all’interno della pietra, possono rivelarsi dannosi. È il caso, appunto, delle resine, sostanze soggette a deterioramento, che nel tempo lascerebbero spazio a dei piccoli buchi. Con il conseguente crollo del valore posseduto inizialmente dal diamante.
Politura
C’è poi da prendere in considerazione la Politura. Il processo di lucidatura delle pietre, infatti, può anche arrecare dei danni come abrasioni, segni, sbeccature, graffi. Un aspetto dunque che non può non influire sulla valutazione finale, dal momento che questo tipo di difetti influiscono eventualmente sull’intensità della luce riflessa e refratta. Anche la Politura, come avviene con altri parametri, è espressa con una scala che va da Excellent a Poor.
Fluorescenza
Infine, troviamo tra i vari parametri valutativi anche la Fluorescenza. In alcuni casi, infatti, diamanti sottoposti a radiazioni ultraviolette possono originare fenomeni di fluorescenza. Ciò significa che, in quel caso, emettono energia sotto forma di luce.
L’intensità della luce riemessa dai diamanti può essere misurata, secondo cinque gradi di fluorescenza. Si va da Nulla, passando per Debole, Leggera e Media, per giungere a Forte. In corso di valutazione, il diamante viene sottoposto a diverse fonti luminose, compresa quella ultravioletta, che mette in evidenza le variazioni apparenti di colore. Le fluorescenze violette o blu migliorano il colore, le altre invece possono renderlo scadente.
Va sottolineato, comunque, che le valutazioni della qualità e delle caratteristiche intrinseche di un diamante possono variare. Benché queste siano legate a parametri e fattori precisi, infatti, sulla valutazione influiscono anche altre considerazioni e giudizi.
Diamanti come valutarli: il Certificato Gemmologico
È bene ricordare che i diamanti da investimento devono, in ogni caso, essere accompagnati dal certificato gemmologico. Questo documento, che viene rilasciato dall’Istituto di Analisi Gemmologica, comprova le caratteristiche della pietra preziosa e le sue qualità intrinseche. Si tratta di uno strumento indispensabile, dal momento che non aumenta il valore del diamante, ma tutela il compratore.
Così è possibile comprendere se il diamante è vero o no o no. Inoltre, è utile – in qualsiasi momento – per verificare le caratteristiche e il prezzo della pietra, come una sorta di “carta d’identità”.
Il certificato gemmologico contiene un importante elenco di informazioni che rendono possibile la valutazione reale di un diamante. Il prezzo, infatti, viene individuato attraverso il confronto con altre pietre aventi simili caratteristiche. Tuttavia, non esistono due diamanti uguali, per cui è necessario valutare anche i fattori specifici della pietra, che di solito non vengono presi in considerazione dal certificato d’ accompagnamento.
Il certificato, dunque, è lo strumento da utilizzare per valutare un diamante, ovvero per indicarne il prezzo. Ciò avviene, appunto, attraverso la stima delle caratteristiche qualitative presenti nel certificato. I parametri che influenzano la valutazione, come abbiamo visto, sono rappresentati dalle “4C”: Cut. Carat, Color e Clarity. Più sono elevati questi parametri, più aumenterà il valore della pietra.
In passato ottenere una certificazione prevedeva una procedura decisamente complessa e, soprattutto, piuttosto costosa. Col trascorrere del tempo, e grazie alle continue innovazioni tecnologiche, il costo di un certificato gemmologico è andato via via riducendosi. Oggi, dunque, è possibile certificare un diamante consegnandolo direttamente al laboratorio che si è scelto, o inviandolo tramite corriere specializzato.
I principali istituti gemmologici
Le certificazioni vengono emesse da istituti riconosciuti internazionalmente. Tra questi, ricordiamo l’International Gemological Institute, che è di gran lunga l’istituto maggiormente considerato a livello mondiale, un vero punto di riferimento per chiunque operi nell’ambito dei diamanti. C’è poi il Gemological Institute of America e dall’Hoge Raad Voor Diamant di Anversa. Quest’ultimo, in particolare, è molto utilizzato in Europa e in Asia.
In Europa è attivo anche l’European Gemological Laboratory, utilizzato con grande frequenza dai venditori di diamanti. L’American Gem Society, invece, è particolarmente accreditata per il sistema di valutazione del taglio, e ideale riferimento per chi procede all’acquisto di pietre preziose da remoto. Infine, va citato anche l’International Gemological Institute, che è considerato il più importante per quanto riguarda la quantità di diamanti valutati.
Nella maggior parte dei casi, infatti, le gemme che si acquistano in gioielleria sono accompagnate da una certificazione IGI.
Diamanti come valutarli: la Gemmologia
La Gemmologia costituisce una scienza che, appunto, studia e analizza le gemme sotto il loro aspetto chimico e fisico. Un aspetto di enorme rilevanza è, poi, quello relativo all’esame delle proprietà ottiche delle pietre preziose. Inoltre, è di strategica importanza nella verifica delle tecniche utilizzate per il taglio e per la pulitura dei diamanti.
Come abbiamo visto, infatti, proprio da questa tipologia di esame dipende una corretta valutazione e, di conseguenza, una corretta certificazione. Per questo tipo di analisi e verifiche, la gemmologia si avvale di strumentazioni quali il polariscopio, il conoscopio, il rifrattometro, la bilancia idrostatica e la lampada a raggi ultravioletti. E molti altri ancora.
Tutte queste strumentazioni consentono di giungere a una diagnosi certa in ogni caso. Esami più approfonditi, poi, vengono eseguiti con la spettrofotometria a infrarossi e le microsonde a scansione.
Speriamo, a questo punto, di aver affrontato in maniera esaustiva tutti gli elementi che riguardano la valutazione dei diamanti da investimento. Argomento che troverai approfondito in maniera particolare nell’articolo che costituisce una vera e propria guida aggiornata sulle caratteristiche di queste pietre preziose.
Inoltre, in questo altro articolo, potrai trovare tutto quanto c’è da sapere su un aspetto specifico: i diamanti grezzi. Scoprirai leggendolo non solo tutte le loro caratteristiche, ma anche le possibilità e i vantaggi che derivano da un investimento. Ecco invece tutto quanto c’è da sapere sui diamanti artificiali.
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